Meglio realista o ottimista? Perché non "ottimista consapevole"?

Come trovare il bilanciamento tra l'essere realista e l'essere ottimista

PRODUTTIVITÀTOOL

Nicola Bagarello

10/1/20231 min read

Il "bias dell'ottimismo" è un fenomeno che spinge a sottovalutare la probabilità di eventi negativi e, al contrario, a sovrastimare quella di eventi positivi. Questo bias cognitivo, alimentato dal nostro ottimismo naturale, può avere un impatto significativo sulla gestione dei progetti ed è per questo che è fondamentale averne consapevolezza e utilizzare tecniche che consentano di mitigare questo problema.

Consideriamo l'esempio virtuoso di Tommaso, responsabile del lancio di un nuovo prodotto presso l'azienda XY Spa. Dopo aver analizzato attentamente il progetto e le attività da svolgere, ha stimato la durata del progetto. Per limitare l'impatto del suo bias, non si è basato solo sulla sua stima, ma ha cercato attivamente il contributo del suo team, individuando potenziali rischi come ritardi dovuti a possibili problemi durante lo sviluppo e il lancio, e aggiornando le sue stime di conseguenza.

Tommaso è un "ottimista consapevole" che ha preparato il terreno per il successo del suo team, considerando le sfide impreviste, valutando e confrontando le proprie stime e ipotesi con quelle degli altri stakeholder, ottenendo così una visione molto più robusta.

Alla base di tutto vi è una cultura di comunicazione aperta e la profonda consapevolezza del valore aggiunto che il confronto con il proprio team può fornire.

Quindi facciamo come Tommaso e il suo team, siamo più "ottimisti consapevoli" e promuoviamo la cultura del dialogo!

man standing in front of people sitting beside table with laptop computers
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